E’ deceduto all’ospedale di Sessa Aurunca. Era diabetico. Il tampone eseguito dopo la morte.
C’è il primo morto in Campania tra le persone risultate positive al Coronavirus. E’ un 46enne residente a Mondragone (Caserta), deceduto ieri per problemi respiratori all’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca.
L’uomo – positivo al Covid 19 secondo quanto confermato anche dalle autorità sanitarie – sembra soffrisse di problemi epilettici che gli causavano crisi respiratorie, che lo facevano finire spesso al Pronto Soccorso. Era anche diabetico.
La direzione generale del nosocomio ha posto in quarantena i medici e il personale sanitario venuto in contatto con il 46enne; anche i familiari dell’uomo sono stati posti in quarantena. Intanto salgono a dodici i casi positivi al Coronavirus nel Casertano, due in più rispetto alla giornata di ieri.
In seguito alle analisi effettuate al Cotugno di Napoli, sono infatti risultati positivi altri due tamponi, uno relativo ad una donna di Casal di Principe, l’altro ad un 70enne di Santa Maria Capua Vetere, che si aggiunge ad un altro concittadino coetaneo risultato positivo ieri.
“Dobbiamo stare molto attenti alla crescita del contagio, i prossimi giorni saranno decisivi per capirne l’andamento” dice il direttore generale dell’Asl Ferdinando Russo, oggi un pò più preoccupato di ieri. In tutti i casi sono stati i sindaci ad informare la popolazione della positività. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati i sindaci di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, e Casal di Principe, Renato Natale.
“Sono stato avvisato – scrive Natale – che abbiamo a Casal di Principe un caso di probabile infezione da coronavirus, in attesa di conferma dall’Istituto superiore di Sanità. Tutti i provvedimenti necessari sono stati già presi da parte del Servizio sanitario, a cominciare dall’isolamento del paziente. Il sottoscritto è in continuo contatto con i responsabili dell’Azienda sanitaria per seguire l’evolversi della situazione. Intanto invito tutti a seguire e rispettare le norme comportamentali emanate dal governo e dal ministero della Sanità”. Un ulteriore caso si era verificato in un’azienda della zona industriale di Carinaro, ma si è scoperto che l’operaia era del napoletano; la società ha chiuso la stabilimento fino per la sanificazione degli ambienti, garantendo a tutti i lavoratori la retribuzione.